Anche il grande Leonardo da Vinci utilizzava per i suoi schizzi matite e penne a inchiostro. Una delle particolarità che emerge dallo studio del disegno a penna è la diversità di temperamento degli artisti che sono stati attratti da questo strumento ed questi stili sono molto ricorrenti nel tempo. Furono i monaci medioevali a diffondere per primi l'uso del disegno a penna e il supporto su cui eseguivano i loro disegni era in genere la carta di pergamena: in realtà il foglio era fatto di pelle di capra, pecora o anche vitello, agnello e capretto. Le penne di cui si servivano erano solitamente penne d'oca bianche. I disegni dei monaci non furono certo i primi ad essere eseguiti con penne d'oca ma i principi di base per l'uso della penna e le tecniche varie utilizzate in seguito dai formidabili disegnatori del XV secolo risalgono a quel periodo. Durante il Rinascimento, le tecniche e i metodi di disegno si fecero maggiormente sperimentali, la scelta dei soggetti si ampliò e si associarono i mezzi pittorici più diversi e variati. Gli artisti del Rinascimento incominciarono a utilizzare anche i colori come i pastelli, l'acquerello e le lumeggiature bianche. Il periodo post-rinascimentale fu molto ricco di disegnatori particolarmente dotati che si servirono della penna. L’uso dell’inchiostro, oggigiorno, spazia dalle belle arti fino al settore grafico e anche nel disegno manga.
Gli inchiostri di china sono i più utilizzati per il disegno perchè ono idroresistenti e repellenti l'acqua e quando essiccano formano una superficie lucida su cui si può dipingere di nuovo. L'inchiostro di china nero, a base di nero fumo è quello tra tutti maggiormente usato.